di Noel Sharkey e Sarah Knuckey – 21 dicembre 2011
[‘Occucopter’ nell’originale: più o meno ‘il drone di OWS che sorveglia la polizia’]
Il drone di Tim Pool al servizio dei cittadini che tiene sorvegliata la polizia può sollevare lo spirito ai manifestanti, ma potrebbe portare a un incubo della sorveglianza.
L’”occupottero” di Tim Pool è una risposta all’espulsione dei manifestanti di Occupy Wall Street da parco Zuccotti, a New York.
La polizia presto potrebbe osservarvi nel vostro orto mentre raccogliere la vostra verdura, o osservare il vostro sedere. Mentre prendono forma i piani della polizia per un’accresciuta sorveglianza aerea a mezzo velivoli senza pilota, c’è una nuova svolta. I privati cittadini possono ora acquistare i propri droni di sorveglianza per controllare la polizia.
Questa settimana a New York i dimostranti di Occupy Wall Street hanno un nuovo giocattolo che li aiuta a denunciare azioni potenzialmente dubbie del dipartimento di polizia di New York. Reagendo alla costante sorveglianza, violenza e migliaia di arresti ad opera della polizia, i dimostranti di Occupy Wall Street e gli osservatori legali hanno diretto le proprie telecamere sulla polizia. Ma la polizia a volte ha reso difficili le riprese mediante ostruzionismo fisico e “zone interdette”. Ciò si è verificato in misura più considerevole durante l’espulsione dei dimostranti dal parco Zuccotti, a Lower Manhattan, dove la polizia ha impedito l’ingresso anche a giornalisti accreditati.
Ora i manifestanti contrattaccano con il loro proprio drone di sorveglianza. Tim Pool, un dimostrante di Occupy Wall Street, ha acquistato un drone Parrot AR che lui chiamato in modo divertente “occupottero”. E’ un elicotterino leggero a quattro rotori che si può acquistare a buon prezzo su Amazon e controllare con il proprio iPhone. Ha una telecamera a bordo così si può vedere tutto ciò su cui punta il proprio cellulare. Pool ha modificato il software per mettere in rete video dal vivo in modo che possiamo osservare l’azione mentre si svolge. Qui si possono vedere spezzoni video dei suoi primi esperimenti. Ci ha detto che il motivo per cui lo fa “sta nel dare alla gente comune gli stessi strumenti che queste società mediatiche multimilionarie possiedono. Offre una scappatoia abile a certe restrizioni, tipo quando la polizia impedisce ai giornalisti di scattare foto di un incidente.”
Pool sta tentando di verificare lo strumento sulla polizia: “Stiamo cercando di ottenere una trasmissione video stabile in modo che possa essere controllata da 50 persone in serie. Se i poliziotti ti vedono che la controlli da un computer possono bloccarti, ma allora il controllo potrebbe passare automaticamente a qualcun altro.”
Questa è roba forte, e non si ferma qui. Sta anche lavorando a un controller 3G in modo che “si possa controllare l’occupottero a New York da Sheffield in Inghilterra”. Gli abbiamo chiesto se lo preoccupava il fatto che la polizia potesse abbatterlo. “No,” ha dichiarato con decisione. “Non possono sparare in aria semplicemente perché potrebbero ferire gravemente qualcuno. Non avrebbero scuse perché l’occupottero non è illegale in senso stretto. La loro unica possibilità sarebbe di renderlo illegale, ma è solo un giocattolo e allora potrebbero rendere illegale anche la stampa; hanno già arrestato 30 giornalisti qui.”
La gente comune che dispone di tecnologia per controllare il guardiano non è qualcosa che George Horwell avesse previsto nella sua visione futuristica nel 1984. Egli ci ha proposto l’idea di uno stato totalitario che utilizza una sorveglianza totale per reprimere l’intera popolazione. E’ per questo che le telecamere a circuito chiuso e i droni della polizia che ci osservano non visiti producono brividi lungo la schiena a così tanti fra noi. Non siamo tanto preoccupati della dirigenza politica attuale quanto lo siamo della possibilità di una tecnologia che consenta la creazione di un regime repressivo.
Ciò avrebbe minori probabilità di verificarsi quando gli stessi sistemi di sorveglianza fossero rivolti contro le autorità. Ma non si tratta solo di buone notizie. Questi dispositivi possono anche ampliare la gamma delle violazioni potenziali della privacy. Si può volare sopra il giardino dei vicini, o alla finestra della loro camera da letto. E i droni potrebbero essere un grande vantaggio per i criminali per “ispezionare l’obiettivo” o per controllare l’arrivo della polizia.
C’è anche la preoccupazione che il lancio di droni dei cittadini possa essere utilizzato strumentalmente dalla polizia per giustificare e accelerare l’acquisizione e l’uso da parte della polizia di droni per sorvegliare le manifestazioni. I dipartimenti di polizia inglesi e statunitensi sono ansiosi di utilizzare i droni, ma c’è stata scarsa o nulla discussione riguardo agli impatti sulla sicurezza, privacy e libertà pubbliche. E certamente non c’è stato alcun impegno pubblico riguardo all’ampliamento di questa sorveglianza poliziesca.
Probabilmente non ci vorrà molto prima che ci siano cause sperimentali in tribunale o prima che siano introdotte leggi per impedire il decollo dei droni dei cittadini. Ci ha tirato su lo spirito parlare con Pool del suo occupottero, e tuttavia ci sentiamo a disagio riguardo all’utilizzo sempre crescente della sorveglianza mediante droni. Come tutti gli strumenti può essere utilizzata per il bene e per il male, e per la repressione e la resistenza.
La domanda è: vogliamo davvero finire nell’incubo paranoico del nostro spazio aereo inquinato da droni della polizia e nostri personali con tutti noi che controlliamo i nostri controllori? Non siamo sicuri di come la cosa si svilupperà, ma siamo sicuri che il risultato sarà imprevedibile come lo sono gli stessi sviluppi della tecnologia.
DA Z NET ITALY – Lo Spirito della resistenza è vivo!
Originale: The Guardian UK
Traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2011 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0