Tag
. Mubarak, Adam Hani, AFP, Ali Silmi, copti, egitto, elezioni, esercito, Fratellanza Mussulmana, Gamaa Islamiya, islamici, Mazhar Shahin, piazza Tahrir, SCAF, Tarek al.Zomor
di Samer al-Atrush, 20 novembre 2011
Decine di migliaia di dimostranti si sono riunite venerdì a Piazza Tahrir per una manifestazione di massa volta a spingere l’esercito egiziano al governo a cedere il potere, 10 mesi dopo una rivolta che ha rovesciato il regime di Hosni Mubarak.
Con l’avvicinarsi delle elezioni legislative – la prima consultazione da quando Mubarak è stato cacciato a febbraio – i dimostranti reclamano un maggiore controllo sulla costituzione che il nuovo parlamento si prepara a stilare.
Vogliono il ritiro di un documento del governo che propone principi sovra costituzionali che potrebbero vedere il bilancio dell’esercito sottratto al controllo popolare.
Le proteste di venerdì sono guidate dalla potente Fratellanza Mussulmana e da gruppi di varie fasce politiche sotto bandiere diverse che concordano tutti sul fatto che l’esercito deve trasferire il potere il più presto possibile a un governo civile.
“Il popolo vuole un calendario per il passaggio del potere” si legge un grande striscione appeso nella piazza.
Nel tenere il sermone della preghiera mussulmana, l’imam Mazhar Shahin ha sollecitato i manifestanti a continuare a difendere i valori della rivoluzione.
“Forse quelli che ci governano pensano che, con il passare del tempo, dimenticheremo la nostra causa. Si sbagliano e si illudono” ha ammonito il Consiglio Supremo delle Forze Armate (SCAF) al governo, che ha assunto il potere quando Mubarak è stato rovesciato.
“Rifiutiamo l’imposizione di dettati al popolo, rifiutiamo il documento Silmi. Nessuna voce può seppellire la voce del popolo,” ha detto Shahin alla folla.
Il documento governativo contestato, presentato dal vice primo ministro Ali Silmi, si è attirato il fuoco dalla maggior parte degli schieramenti per aver incluso clausole che hanno rimosso il bilancio dell’esercito dal controllo parlamentare e hanno consentito al SCAF di avere l’ultima parola su questioni collegate all’esercito.
Il governo ha rivisto la bozza, ma gli islamici, che avevano organizzato una manifestazione di protesta a luglio contro una Carta simile, hanno respinto l’idea stessa di un documento che limiterebbe l’autorità del parlamento di stilare la costituzione, qualificando come antidemocratici gli articoli.
La Fratellanza, attraverso il suo partito Libertà e Giustizia, può emergere come il blocco più vasto alle elezioni, le prime dopo la caduta di Mubarak.
“A quelli che temono i movimenti islamici in Egitto io dico che non devono avere paura dell’Islam in Egitto,” ha detto Shahin.
“L’Egitto è islamico, che piaccia o meno … vogliamo uno stato civico democratico con una visione islamica che consenta al popolo di praticare i suoi diritti e la democrazia,” ha detto.
Adham Hani ha lasciato la sua casa nella provincia centrale di Minya per unirsi alla protesta di Tahrir.
“Dobbiamo cancellare i principi costituzionali, dobbiamo avere una data per le elezioni presidenziali” ha detto questo venticinquenne.
“Il parlamento non avrà sovranità fintanto che il SCAF resterà in carica” ha detto Hani.
Nelle vicinanze, il capo della fondamentalista Gamaa Islamiya, Tarek al-Zomor, ha dichiarato all’Agence France Press che i principi costituzionali erano una “circonvenzione della volontà popolare.”
“Siamo qui per sottolineare la necessità di un calendario per arrivare al governo civile. Se ciò non accadrà allora sarà la conferma della cospirazione per derubare la rivoluzione” ha aggiunto Zomor.
Il SCAF, che ha assunto il potere dopo l’allontanamento di Mubarak e ha sospeso la costituzione e il parlamento, afferma che trasferirà il potere una volta che sia stato eletto un nuovo presidente.
Le elezioni parlamentari inizieranno il 28 novembre e ci si aspetta che terminino in marzo.
La manifestazione di venerdì arriva un giorno dopo che 25 persone sono rimaste ferite quando una marcia dei cristiani copti è finita sotto attacco di assalitori che hanno lanciato pietre e bottiglie.
I copti, che rappresentano circa il 10 per cento degli ottanta milioni di abitanti dell’Egitto, lamentano la discriminazione nel paese a maggioranza mussulmana.
C’è stato un picco di scontri settari da quando Mubarak è stato rovesciato.
Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
http://www.zcommunications.org/egypt-protesters-stage-mass-anti-military-rally-by-samer-al-atrush
Fonte: Agence France Press
traduzione di Giuseppe Volpe
© 2011 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0