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~ Lo spirito della resistenza è vivo!

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Archivi della categoria: Autori vari

Gaza: punizione collettiva israeliana

13 martedì Dic 2011

Posted by Redazione in Asia, Autori vari, Carlos Latuff

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Tag

israele, palestina

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Bertrand Russell per i posteri

10 sabato Dic 2011

Posted by Redazione in Autori vari, Bertrand Russell

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Una breve ma significativa riflessione di Russell.

 

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OWS: Alcuni commenti da autori ZNet

18 venerdì Nov 2011

Posted by Redazione in America, Autori vari, Economia

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Tag

occupywallstreet

 

 

 

Michael Albert: Occupare e rioccupare

“Bloomberg  cerca di por fine all’interruzione della normalità degli affari così come fanno altre élite nel mondo. Noi vogliamo farla finita con quella normalità.  Tutto lì.

Forse le élite hanno deciso che cercare di cooptare il movimento Occupy era un’impresa senza speranza. Penso che sarebbe stato furbo da parte loro. O forse le élite Repubblicane hanno deciso di dover impedire che le élite Democratiche cooptassero quell’energia e quel desiderio. Comunque la tattica ora, a Wall Street e probabilmente anche altrove, consiste nel reprimere e disperdere.

Quel che conta per Occupy Wall Street, per le occupazioni negli USA e in verità per un enorme numero di persone in tutto il mondo che si sentono legate le une alle altre e con l’emergente dissenso Occupy, è come le persone reagiscono alla repressione di Occupy Wall Street e delle altre occupazioni.

Per quelli vicino a New York che si oppongono alla povertà e all’impoverimento, che si oppongono al razzismo e alla denigrazione razziale, che si oppongono al sessismo e al dominio di genere, e che si oppongono all’ignobile esibizione di potere arrogante, sin troppo tipica di quelli che pretendono di governare, questo è un momento cruciale.

Se a Wall Street si presenterà un numero sufficiente di persone, non ci sarà modo di fermare l’intensificazione delle interruzioni dei “soliti affari”, quale che sia la forma che i dissenzienti vorranno scegliere.  La lotta crescerà poi enormemente di scala e di inclusività, non solo qui, ma in tutti gli Stati Uniti. La necessità che emerge per gli attivisti sarà di rioccupare, ancora e ancora, dovunque abbia senso. Stesso risultato: crescita del movimento. Sì, loro hanno i mezzi violenti per disperdere.  Ma se avremo la tenacia di persistere, ogni attacco sarà una perdita per loro e una conquista per noi.

La strategia e le tattiche sono spesso complesse, ma ora l’arroganza dei ricchi e dei potenti ha semplificato la situazione. Dobbiamo soltanto continuare a dimostrare, ostacolare o accettare l’arresto e poi dimostrare di nuovo, e questa sarà una gigantesca vittoria popolare e una spinta alle occupazioni a New York, in tutti gli Stati Uniti e nel mondo.

Michael Albert, U.S.A.

 

 

Noam Chomsky: Reti e alleanze

I movimenti Occupy, che crescono e si diffondono rapidamente nel paese e oltre, sono uno sviluppo estremamente eccitante, anche ispiratore, e sotto molti aspetti senza precedenti. Hanno velocemente creato impressionati comunità collaborative, con una partecipazione estesa e attiva. Le reti e le alleanze che si stanno formando potrebbero diventare il cuore animatore delle lunghe e dure battaglie che ci sono di fronte, se gli obiettivi del movimento, ora oggetto di vivace discussione, debbono essere realizzati.  Una limitata vittoria sarebbe la messa in atto di significative rivendicazioni a breve termine, cosa che non è del tutto impossibile se si sarà in grado di mantenere la pressione. Vittorie più vaste sarebbero progressi in direzione di obiettivi di ancor più vasta portata, che potrebbero cambiare il corso di un mondo che sta sfrecciando verso il disastro.

Noam Chomsky, U.S.A.

 

Yotam Marom: Da un occupante di Wall Street

Non sbagliatevi, non siamo privi di obiettivi; semplicemente parliamo una lingua diversa, una lingua di mutuo rispetto, partecipazione, autogestione ed azione.

Il nostro movimento è fatto di persone che si battono per il lavoro, per le scuole, per il sollievo dal debito, per alloggi e assistenza sanitaria onesti. Stiamo contrastando la distruzione ecologica, l’imperialismo, il razzismo, il patriarcato e il capitalismo. Vogliamo un sistema politico ed economico che sia controllato concretamente da noi, tutti insieme, un sistema che sia equo e umano, un sistema che consenta alle persone di autogestirsi pur agendo solidalmente, un sistema che sia partecipativo e democratico nella sua essenza.  Guardiamo a un mondo in cui le persone abbiano diritto alle proprie identità, comunità e culture, e alla libertà dall’oppressione e dalla coercizione.  Rivendichiamo un mondo con istituzioni che si prendano cura dei nostri giovani, dei nostri anziani e delle nostre famiglie in modi che aiutino a crescere, siano liberatori e consensuali. Lottiamo per un mondo in cui la comunità non sia d’intralcio alla libertà individuale ma piuttosto un’espressione del suo più pieno potenziale.

E, quel che più conta, stiamo vincendo.

Sì, parliamo una lingua diversa, una lingua visionaria e priva di paura. Gridiamo, con tutta la passione e l’energia che siamo in grado di mettere insieme: “Certo che c’è un’alternativa. Siamo noi.”

Yotam Marom, Wall Street

 

John Pilger: Infiammare il sostegno

Il movimento Occupy Wall Street è uno dei segnali più eccitanti del fatto che la resistenza statunitense si sta finalmente risvegliando dal sonno indotto da Obama.  Questo è un tema critico, al di sopra di tutti gli altri, che infiammerà il sostegno in tutti gli Stati Uniti. Nel giorno del 2008 in cui Bush annunciò il primo salvataggio di Wall Street, la Casa Bianca ricevette circa 24.000 email, la maggior parte da cittadini comuni, e tutti arrabbiati. Se le attuali proteste possono unirsi a quel populismo, nel senso migliore della tradizione populista, si accenderà una vera speranza, e, cosa più importante, una resistenza infallibile!

John Pilger, UK

  

Nikos Raptis: Agli onesti cittadini che occupano le piazze degli Stati Uniti

Il primo è stato il giovane ingegnere di Tunisi che ha dato la sua vita. Poi più di 2.000 egiziani hanno dato la loro vita a Piazza Tahrir. Sono seguiti il Bahrain, lo Yemen, la Libia, la Siria, la Spagna e la Grecia. Ora sono i cittadini statunitensi comuni che resistono a Wall Street, il “Tempio dell’Avidità” con le … colonne corinzie greche sulla facciata. Un tentativo ridicolo dei fondatori originali di guadagnarsi rispetto mediante … colonne greche!

Perché tutti questi milioni (ripeto: milioni) di esseri umano riempiono le piazze? Indubbiamente le necessità materiali hanno svolto un ruolo importante, all’inizio. Tuttavia quella che è più importante è la rabbia. Una rabbia profonda contro i “leader” che li hanno derubati della dignità. Una rabbia profonda contro la loro arroganza e crudeltà. E’ questo che percepisco in Grecia, dove vivo, ogni secondo di ogni giorno, nel mio quartiere, nei negozi, nella metropolitana, nei taxi, al supermercato, dappertutto.  Quel che dà speranza, e ci si aspetta, è che le donne di tutte le età sono quelle che nutrono la rabbia più profonda e sono le più decise a resistere.

Tutti questi milioni di esseri umani comuni sono razionali. Desiderano vivere pacificamente e felicemente e non sono inclini alla violenza. E allora perché la polizia usa la violenza? La risposta è lì da millenni: avidità. 

La Resistenza degli statunitensi comuni è quella più importante per il mondo. Sono i loro leader quelli che spendono i soldi dei contribuenti per costruire droni. 

Noi, tunisini, egiziani, cittadini del Bahrain, yemeniti, libici, siriani, spagnoli, greci e statunitensi, “noi trionferemo”! O, meglio, abbiamo sempre trionfato nella storia. Noi siamo gli “hoi polli”, i milioni!

Nikos Raptis, Grecia

 

 Leslie Cagan: Dove c’è l’azione

Non sempre sappiamo quando arriverà e quale forma avrà, ma quando arriva ne conosciamo tutti la potenza.  Occupy Wall Street è uno di qui troppo rari momenti e se ce lo lasciamo scappare senza fare tutto quel che possiamo per sostenerlo allora avremo perso una delle occasioni più importanti della nostra vita. Non è solo retorica. Occupy Wall Street ha toccato persone di ogni genere, ha imposto nel dibattito pubblico una critica onesta e profondamente sentita del sistema economico attuale e ogni giorno, dal 17 settembre, ha intrapreso azioni audaci, creative e pacifiche. Sostenere Occupy Wall Street significa cominciare da là dove c’è l’azione – a New York – o in una qualsiasi delle altre più di 1.000 sedi. Significa inviare sostegno finanziario.  Significa incoraggiare nuove azioni e attività. E significa premere sui problemi in ogni singolo contesto possibile.

Leslie Cagan, U.S.A.

 

Cynthia Peters: Non aspettate t

Questo non il momento di stare a “vedere quel che succede”.  Sostenete attivamente il movimento OWS con donazioni alimentari, supporto logistico e la vostra presenza. Ma, cosa più importante, non siatene soltanto spettatori! Siate parte del movimento OWS.  Portate il vostro sapere e la vostra esperienza e una mente aperta. Alimentate collegamenti tra la vostra occupazione e gruppi locali con radici profonde nella comunità.  Questi gruppi hanno una grande esperienza nella mobilitazione intorno a problemi con cui si confronta il 99%.  In realtà molti di essi si sono confrontati per decenni con le privazioni del 20% che sta più in basso. Sanno molto riguardo a come si presenta l’oppressione e a come combatterla. Create sedi perché la spinta e l’energia fluiscano in entrambe le direzione tra le occupazioni e le organizzazioni già esistenti per il cambiamento sociale.  Questa è solo l’occupazione attuale in quella che sarà una lunga ondata di occupazioni (più molte altre forme di agitazione). Il modo in cui lavoreremo insieme in questo momento informerà di sé quanto successo avrà il momento successivo. E quello successivo. E quello ancora successivo.  E allora … non aspettate. Non state a guardare. Aderite. Facciamo che questa onda sollevi tutti i nostri movimenti.

Cynthia Peters, U.S.A.

 

Andrej Grubacic: Niente Stati, niente nazioni, più occupazioni

Scrivo per esprimere la mia solidarietà all’occupazione di Wall Street. Questo è senza dubbio uno dei momenti più promettenti della storia contemporanea degli Stati Uniti. Apprendo che c’è un tentativo di bloccare questo incredibile esempio di democrazia reale.  Non può accadere. Semplicemente non possiamo permettere che accada. Chiedo a tutti gli anarchici e socialisti libertari di difendere la democrazia di New York dal governo.  Se potete, andate a piazza Libertà e unitevi agli occupanti. Non rimane molto tempo. Dobbiamo tutti schierarci con Occupy Wall Street e coinvolgerci nel nuovo movimento di occupazione. Scrivo dalla baia di San Francisco dove abbiamo in corso due occupazioi, una a Oakland e un’altra a San Francisco. Nella mia nativa Jugoslavia sono occupati a organizzare Occupy Belgrado. Questo è un movimento globale. Adesso il suo cuore è New York. Dobbiamo fare di tutto per proteggerlo. Niente stati, niente nazioni,  più occupazioni!

Andrej Grubacic, Jugoslavia

 

Justin Podur:  Non scomparire mai.

Per decenni (secoli in realtà) ci si è aspettati che i poveri sovvenzionassero i ricchi e fossero grati di averne l’occasione. Ma gli ultimi anni sono stati un caso particolarmente spettacolare di rapina alla luce del sole, per la quale i rapinatori hanno ricevuto premi anziché condanne alla reclusione. Molti si sono chiesti: se la caveranno senza conseguenze? Poi, invece che sparire, il popolo  si è presentato a Wall Street. Fate che il popolo non scompaia mai, e che la rapina finisca.

Justin Podur, Canada

 

 Chris Spannos: Il nostro momento

Niente è più importante  oggi che contribuire a far crescere il movimento Occupy Wall Street, comprese le occupazioni e assemblee che si stanno allargando a tutti gli Stati Uniti e oltre.  Si stanno riunendo forze per il cambiamento dal basso e l’autodeterminazione per un risorgimento non visto in questo paese sin dal movimento contro la globalizzazione imprenditoriale prima dell’11 settembre 2001. Il nostro momento per costruire i nostri movimenti è ora. Questo riguarda tutti. Difendete Occupy Wall Street per difendere le vostre vite oggi e la possibilità di un nuovo futuro, dovunque voi siate.

Chris Spannos, U.S.A.

 

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

http://www.zcommunications.org

Fonte: New Left Project

traduzione di Giuseppe Volpe

© 2011 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

 

 

 

 

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Debtocracy, un documentario sulla crisi greca

06 mercoledì Lug 2011

Posted by Redazione in Autori vari, Europa, Grecia, Video

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crisi

Un documentario sottotitolato in italiano, prodotto dai giornalisti Katerina Kitidi e Aris Hatzistefanou sulla crisi greca.

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